Recensione di Elisabetta Bolondi
Autore: Sanvitale Francesca
Titolo: Madre e figlia
Editore: Einaudi
Ho ritrovato Madre e figlia, di Francesca Sanvitale, uscito nell'80. Un libro splendido, in cui l'autrice mette a nudo la propria storia, il proprio tempestoso passato, la complessità dei suoi rapporti familiari ed affettivi con una maestria, con una capacità di analisi, di cui i romanzieri attuali mi sembrano del tutto privi.Sonia e sua madre, la contessa Marianna, vivono una vita quasi simbiotica da quando, nella lontana infanzia della figlia, furono abbnadonate dal padre, un brillante e orgoglioso ufficiale già sposato e sconvolto dalla nascita della figlia illegittima. Tutta la storia delle due donne, costrette ad una vita di stenti in diverse città, sempre in fuga, è raccontata dalla figlia con espedienti narrativi sapienti: flshback, brani lirici, ricordi di un passato lontano, descrizioni crude del presente, rapporti ambigui, tutto nella penna della Sanvitale diviene alto, epico, universale. Il dolore, l'amore, l'abbandono,la povertà, la ricerca del padre,lo scavo nelle origini familiari, la vita e la morte nel romanzo si dipanano con un'armonia che rende la lettura del libro straordiariamente coinvolgente. Indimenticabili alcune pagine che segnalo: quelle relative all'infanzia della madre, la giovane contessina amata da padre e fratelli e poi piombata nel baratro dell'abbandono; la visita al castello di famiglia, da anni divenuto patrimonio dei cittadini,dove la figlia rilegge negli affreschi la bellezza e la nobiltà di una famiglia decaduta.Una prosa nitida, incisiva, fluente.

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